Cascata del Cenghen: non andiamo in Cina, ma il paesaggio ha una magia unica e speciale. Un incavo nella roccia, nella parete della Grigna. Una caduta di 30\40, metri completamente scavata dal passaggio dell’acqua da molti secoli. Il luogo è incantato, nel bosco, ai piedi della Grigna. Potrebbe essere un luogo magico, dove nella notte possono avvenire riti magici, oppure in estate, una doccia. La visione è meravigliosa, una parete rocciosa altissima che sembra stata tagliata in due da un gigante, l’acqua si getta a picco dall’alto sottile ma impetuosa formando una pozza cristallina e freschissima. La cascata diffonde un’atmosfera inaspettata, decideremo di sederci sui massi attorno alla pozza a godere dello spettacolo della natura.

Dopo la pausa meditativa, riprendiamo il sentiero per raggiungere altri luoghi dove lo spirito può rincorrere liberamente una palla su di un prato… forse è la parte che meglio conoscete. Tranquilli, lungo il percorso non mancheranno distribuiti momenti di CULTURA. La cosa non sarà con verifica scritta. La giornata riserverà anche delle sorprese … forse!!!

Ci sono momenti nella vita di un Giovane Alpinista, dove prendere i nu­meri giusti è indice di saggezza! La nostra gita a Savogno, in Val Chiavenna, non può esse­re effettuata a causa delle condizioni di innevamento, più in particolare del ghiaccio. Ciò richiederebbe come minimo la dotazione da parte di tutti i partecipanti di buone ghette e di ramponcini, comunque non sufficiente a garantire la neces­saria sicurezza nel condurre un gruppo di ragazzi che non ha ancora la necessaria esperienza nel muoversi su un terreno difficol­toso. Ci ripromettiamo tuttavia di andare a Savogno nel corso dell’anno, per apprezzare la bellezza del luogo, la panoramica e la vista sulla bel­lissima cascata dell’Acquafraggia.

Abbiamo quindi un piano B: percorreremo il bel sentiero n° 7 nella valle del Curone. Sarà comunque un percorso “minato dal fango” … licheni e liane, insidie di ogni genere: “tagliole e trappole” …. ahahahah. La stagione è quella giusta per camminare nella brughiera della Pianura Padana, così come l’avevano vista i dinosauri e i primi ominidi della prei­storia, l’antico antenato del brianzolo odierno. Potremo osservare l’habi­tat originale e poi gustarci un bel piatto di pasta (al calduccio) presso la cascina Bagaggera che pro­duce salumi e formaggi con materie prime garanti­te da alimentazione naturale. Anche gli accompa­gnatori hanno un cuore! Al freddo e al gelo con i vostri panini intirizziti… non potevamo permetterlo. Riportarvi a casa congelati non è nel nostro stile. Sporchi e infangati sì, ma congelati, no!

Ai tempi in cui accaddero i fatti che prendiamo a raccontare, quel borgo, già considerabile, era anche un castello, e aveva perciò l’onore d’alloggiare un comandante, e il vantaggio di possedere una stabile guarnigione di soldati spagnoli… (I Promessi Sposi, cap. I)
Apriamo l’anno con un percorso escursionistico/culturale. Un po’ di letteratura ci vuole ogni tanto. La racconteremo percorrendo un sentiero che riprende le tracce dal libro scritto da Alessandro Manzoni: “I Promessi Sposi”.
Se ricordate la biciclettata del 2017, passammo davanti alla villa del Manzoni, in località Brusuglio. Purtroppo fu solo una vista dall’esterno, in quan¬to la villa è privata e ci abitano stabilmente gli eredi.
La nostra escursione ci porterà a ripercorrere alcuni sentieri che ispirarono l’autore nel raccontare la storia, le vicissitudini di due giovani: Lucia Mondella e Renzo Tramaglino ai tempi dell’occupazione a Milano e dintorni delle truppe spagnole (secolo XVII). Il romanzo è pieno di personaggi e intrighi e con un lieto fine. Comunque ragazzi tranquilli, non vi tortureremo con tutto il racconto…MA…lungo il percorso vi racconteremo alcuni episodi con la voce narrante di Renzo… si il nostro Renzo Lissoni!
Passeremo poi da Acquate e Olate i rioni in cui sorgono la tradizionale e presunta casa di Lucia.
Per la salita (che non manca mai) state tranquilli: non vi mancheranno le energie con tutti i panettoni che avete in corpo!